Elementi di saggezza e di meditazione
L’energia dell’elemento terra in generale, e di questa figura, in particolare, è connessa all’autunno, al momento in cui cala gradatamente l’energia Yang (attività) e, conseguentemente, cresce quella Yin (passività). Osserviamo come Gaia, per far maturare i semi che porta in se stessa, dovrà chiedere aiuto agli altri elementi, e poi aspettare il giusto tempo, nulla potrà avvenire prima del giusto tempo.
Osserviamo come sappia aspettare, senza fretta, il tempo del compimento, aspettare che un ciclo si compia.
All’elemento acqua chiederà che la terra non inaridisca, che non divenga improduttiva. All’elemento fuoco ora meno intenso, rispetto a quello dell’estate, il mantenimento della vita (senza esso ogni cosa muore).
Il calore inizialmente è quello che si sviluppa dalla terra stessa, che avvolge come in una calda coperta il seme, facendola maturare lentamente e impedendo che muoia prematuramente.
A primavera, con l’aggiunta del “dolce” calore esterno, proveniente dal Sole, che si avvicina maggiormente a sua figlia Gaia, il seme riceverà la spinta decisiva affinchè possa trasformarsi in ciò che deve essere.
All’elemento vento, che rappresenta la base di ogni mutamento di forma o di situazione, chiederà che il seme possa crescere e contemporaneamente manifesti una forma, idonea ad un determinato scopo. “Noi e Gaia” rappresenta, quindi, un’energia estremamente produttiva qualora vi siano le giuste condizioni, che genera costantemente ciò di cui i tre regni della natura (i regni minerale, vegetale ed animale) hanno bisogno. Un’ energia adatta a stimolare con la sua parziale passività il lavoro degli altri elementi, armonizzandoli, per poi generare, come un utero materno, che divine gravido, aspettando il giusto tempo infine per partorire. Notiamo come “Noi e Gaia” rappresenta un’energia che sostiene tutti gli esseri che ha generato, senza fare distinzioni, riproducendo costantemente quegli elementi naturali indispensabili alla loro sopravvivenza.
Prendendo spunto dalle riflessioni fatte, osserviamo noi stessi e valutiamo l’ipotesi di essere in un momento di eccessiva passività, quindi fermi, le cose non possono mutare se noi stessi non mutiamo, se non produciamo nuove cause che porteranno nuove situazioni, quando il tempo sarà giunto. Se non chiediamo aiuto al prossimo.
Impariamo ad aspettare non passivamente, prepariamoci mentalmente ora, con le giuste riflessioni, per agire più avanti quando saremo pronti e saremo più vitali, aspettiamo la nostra primavera.
L’elemento opposto alla terra è l’elemento vento: l’elemento che produce ogni cambiamento che trasmette e veicola le energie in gioco nel mondo, anche la nostra dunque. Meditiamo sulla possibilità che il nostro atteggiamento sia eccessivamente chiuso, stagnante, eccessivamente centrato su noi stessi, sul nostro Io. Come quando la terra inaridisce perché non ha chiesto o ricevuto aiuto dall’acqua, o come quando il gelo troppo intenso, l’assenza di calore, ha distrutto il futuro raccolto, o come quando il vento non ha dato il suo contributo e tutto è rimasto privo di crescita. Cerchiamo di essere più attivi, più recettivi. E’ opportuno aprirsi, essere più calorosi; in tal caso potremo poi ottenere dei buoni risultati, così come la terra, in condizioni di equilibrio, dà un buon raccolto.
Diamo più spazio agli altri, ascoltiamo di più il nostro prossimo; creiamo un’apertura, le cose cambieranno, perché avremo messo le giuste cause per ottenere buoni risultati.
Cerchiamo un maggiore equilibrio tra noi e gli altri, tra noi ed il mondo, e sarà ancora primavera.
Immaginiamo di vedere nella forma prodotta da “Noi e Gaia” dei bambini che si tengono per mano a formare un girotondo, un circolo, un’unità, un tutt’Uno indistinguibile. E’ per questo motivo che è denominato “Noi…. (e Gaia)”. E’ una figura che si contrappone nettamente al concetto di Io, che di per sé CREA SEPARAZIONE ROTTURA, che sono l’opposto dell’uguaglianza del circolo di bambini che si tengono per mano e che ridono gioiosi di essere insieme.
L’unità è sempre stata fonte di felicità, la separazione di sofferenza: basti pensare all’amore tra due esseri, che dona loro gioia e felicità quando sono uniti, ed infinita tristezza quando si separano.
Eppure nonostante questa evidenza diamo GRANDE importanza all’IO che SEPARA.
L’uomo appartiene al regno animale: il suo corpo è un corpo animale. La sua mente, che lo differenzia dagli animali, qualora educata nel giusto modo lo può condurre in unione col mondo divino: da esso possiamo trarre elementi di saggezza importantissimi per la comprensione di ciò che accade. Il mondo divino è rappresentato dalla figura “La fine come Inizio” a cui “Noi e Gaia” è connesso.
Interpretazione
Questa figura di Terra, formata da un circolo, ci propone, in primo luogo, l’immagine del mondo, del nostro pianeta: la terra, della nostra prima madre, la “Grande Madre”, che ha ospitato e nutrito il genere umano da tempo immemorabile. Anche quando, come nell’epoca moderna, l’era industriale , l’uomo ha avuto un atteggiamento di disarmonia e di scarso o nullo rispetto nei suoi confronti, creando non pochi problemi a se stesso e a tutti gli esseri viventi, del regno animale, vegetale, minerale, ospitati insieme a lui sul pianeta.
Rappresenta tutto ciò che è ciclico e che si ripete costantemente in modo invariato da tempo remoto, come ad esempio il ciclo solare, quello lunare, le stagioni, le maree.
Il sole e la luna sono come padre e madre per la terra, anticamente conosciuta con il nome di GAIA, e di conseguenza noi siamo loro nipoti.
Figli di Gaia e nipoti del Sole e della Luna. E’ l’immagine di un uovo e di un seme, in entrambi i casi una matrice, un livello potenziale, una elaborazione, sulla base della quale si potrà sviluppare, in seguito, un progetto prestabilito. La sua energia è l’energia potenziale insita nella natura che si manifesta dopo un necessario e salutare riposo. Gaia è portatrice di un grande progetto: creare la vita e sostenerla. Tutti gli esseri, presenti sul nostro pianeta sono suddivisi in due generi: femminile e maschile, portatrici l’uno dell’uovo, l’altro del seme, generatori della vita.
Questa figura risponde alla nostra domanda indicandoci una situazione invariabile che non porta novità alcuna, che rimane uguale a se stessa, chiusa in se stessa, come chiuso è un circolo, come ripetitivi sono i cicli lunare e solare, come lo sono tutti cicli. Ma ci suggerisce anche il modo di uscire da un momento di stati. Ci indica un punto di partenza (il seme) per sviluppare nel tempo, un atteggiamento più fecondo, così com’è feconda la sua energia. Nessuna novità quindi, tutto rimane uguale, se il nostro atteggiamento nei confronti del mondo e del prossimo è eccessivamente passivo, chiuso, o centrato ostinatamente su di sé.
E’ il nostro stesso atteggiamento che non può portarci nulla di nuovo, perché troppo meccanico e ripetitivo: tutto ciò che ci accade è conseguenza delle nostre azioni, che, a loro volta, sono la conseguenza del tipo di energia che abbiamo a disposizione e che mettiamo in atto.
Se la nostra domanda fosse in relazione all’attuazione ed al buon esito di un progetto, la risposta sarebbe che al momento tale progetto non può svilupparsi, non è il momento opportuno.
Questo è il tempo del mantenimento di ciò che già esiste da tempo; oppure tempo di mettere da parte un progetto che non ha la forza sufficiente per svilupparsi. Meglio perciò rimandare ad un altro momento.
Si può pensare ad un progetto futuro, valutarne la fattibilità, la concretezza, la possibilità che duri nel tempo, ma non è al momento possibile attuare alcunché, pena il fallimento del progetto.
In questo momento la nostra energia non è in grado di realizzare, è bene riposare ed attendere il giusto momento, quando la nostra energia, la nostra vitalità, fisica e mentale, potrà sostenerci più efficacemente.
Se le nostre aspettative fossero legate ad un possibile appoggio, un aiuto esterno, derivante da situazioni favorevoli o da persone influenti, che intervengono a nostro favore, la risposta sarebbe negativa.
Possiamo fare affidamento solo su noi stessi, a meno che non si abbia sviluppato concretamente, a nostra volta, la capacità di aiutare gli altri: in tal caso le cose potrebbero essere differenti (per poter ottenere una risposta completa vedi la sezione spiegazione del metodo).
Se fossimo in attesa di un finanziamento, questo, al momento, non arriverebbe. Viceversa se una donna fosse in attesa di rimanere incinta, indicherebbe un periodo favorevole, un periodo in cui maggiori sono le possibilità che ciò avvenga.
Se volessimo progettare un periodo di vacanza, sarebbe certamente un momento opportuno perché abbiamo necessità di riposare: la vacanza dovrebbe essere una vacanza “tranquilla”, alla ricerca più del relax che del divertimento sfrenato.
E’ tempo di rigenerare le nostre energie psicofisiche, con il riposo, con la stasi, lasciando che le cose vadano così come devono andare, senza interferenza da parte nostra.
Se ci aspettassimo un cambiamento in un rapporto amoroso, uno sviluppo, magari il sospirato momento del matrimonio, trovandoci di fronte questa figura potremmo metterci il cuore in pace, accontentarci di continuare a vivere il rapporto così com’è attualmente. Oppure potremmo pensare che è meglio chiudere questo rapporto, privo di una vera finalità, non coinvolgente,per costruire il nostro futuro con un’altra persona che abbia le nostre stesse aspettative.