Didda Leila

Tempesta, profondo è il suo sguardo, il suo manto di un nero lucente contrasta con forza con il chiarore della sabbia del deserto.

Tempesta è il suo nome, un magnifico cavallo nero solitario e inquieto si aggira tra le dune, sta pensando in quale direzione potrà raggiungere ciò che ha sempre sognato di vedere, il grande mare e senza neanche accorgersi come i suoi passi si dirigano verso nord è solo l’istinto che lo guida, di lui sì che può fidarsi, è una voce molto forte, viva che lo ha già tante volte aiutato nei momenti bui.

Nel suo galoppare c’è una grande impazienza di arrivare, ma anche il suo corpo, anche se è forte, ha bisogno di fermarsi e di abbeverarsi.

Ecco lì proprio davanti a lui c’è un’oasi bellissima, si avvicina e vede accanto ad un pozzo una vecchia con un secchio, sembra quasi lo stia aspettando. Lei riempie il secchio di acqua e glielo porge, lui assapora e ferma il tempo in sé, abbeverandosi di quella sacra acqua e la ringrazia fissandola a lungo negli occhi.

La Vecchia Signora gli dona un saggio consiglio, come se sapesse dove lui voglia arrivare. Per raggiungere il suo grande mare dovrà viaggiare 7 giorni e 7 notti, non un giorno in più, né un giorno in meno. Dovrà così dosare la sua forza e il suo tempo e quando sarà arrivato capirà il perché. Non è facile per lui frenare la propria irruenza, ma quella vocina lo aiuta a capire, a misurare, a contenere, in fondo può anche essere piacevole imparare a conoscersi un po’ di più.

E passarono 7 notti e 7 giorni, Tempesta è lì che sta per oltrepassare l’ultima duna e sente già un’aria diversa, una luce diversa, è il vento che porta un odore, un profumo, sarà questo il profumo del mare, si chiede, e correndo arriva lì dove il grande mare bagna la sabbia.

E’ immensa la gioia e il chiarore, Tempesta riesce a riempirsene negli occhi e correre all’impazzata sul bagnasciuga, tra spruzzi e luci, ebbro di tanta potenza.

Nota, solo dopo poco, un qualcosa lì sulla spiaggia, si avvicina e vede un uomo sdraiato con i piedi bagnati dal mare, addormentato come un naufrago. Il cavallo gli si avvicina e dolcemente con il proprio respiro cerca di scaldarlo e farlo risvegliare, quando sente che questo sta per avvenire Tempesta si allontana lungo la riva, deve ancora parlare al mare. L’uomo sta riprendendo coscienza, nel frattempo vede il cavallo allontanarsi come in un sogno, ma questo appartiene ad un’altra storia…..

By Didda Leila

Condividi su Whatsapp