Se cercassimo la definizione di percezione troveremmo che si tratta di una interpretazione di dati sensoriali, mediante processi della psiche, dell’intelletto. Di fatto, quindi, quando si parla di percezione si sta parlando di rielaborazione.
La cosa che è subito evidente è che non vi può essere percezione senza sensazione, che può riferirsi non solo a sensazioni legate ai cinque sensi ordinari, ma anche a quelli che si definiscono sensi sottili o sesto senso.
Si può dire pertanto che la percezione è un’esperienza che viene stimolata dalla sollecitazione dei sensi da parte di impulsi, che viaggiano verso il nostro cervello sotto forma di impulsi neurali, e che arrivati a destinazione vengono poi rielaborati sotto forma di odori, sapori, suoni, immagini, colori ecc. La percezione diventa così una rappresentazione interna svolta ad opera del cervello.
Considerato che sia la sollecitazione dei sensi prima, sia l’interpretazione dei dati ricevuti poi, differiscono da individuo a individuo, sembra lecito farsi una domanda: siamo ancora così convinti di percepire tutti lo stesso mondo?
A questo punto la risposta è scontata e cioè ognuno vive e percepisce una propria realtà, ma è convinto che non sia così in quanto la descrizione convenzionale di ciò che conosciamo è impartita a tutti noi allo stesso modo.
Sulla base poi di quelle che sono le nostre convinzioni esistono diversi modi di percepire il mondo fenomenico, passando ad esempio da una percezione caotica o lineare ad una sincronica in cui ogni evento è legato in un tutto. Ma questo è solo un esempio! Nel tempo avremo modo di approfondire di più e meglio questo tema.
Una cosa però è chiara e cioè lo stretto legame della percezione in quanto “rielaborazione di dati” con l’Intelligenza Artificiale, una delle espressioni dell’Era Post-Moderna che si insidia giorno dopo giorno in modo sempre più esponenziale e incisivo nelle nostre vite.
Saremo mai in grado di eguagliare i nostri fratelli metallici? La sfida è aperta a tutti!
L’era post moderna, del sesto sole, dell’Acquario ci pone di fronte a due possibilità a due sviluppi evolutivi paralleli alternativi.
Entrambi vanno verso il post-umano, verso il cyborg da una parte, verso il Gaiano,
l’uomo noo-sferico, l’uomo che sviluppa una coscienza galattica e multidimensionale dall’altra.
Si stanno manifestando di fatto due momenti di singolarità, da una parte la singolarità tecnologica che fa si che l’intelligenza artificiale superi l’intelligenza umana, da un’altra l’intelligenza umana diviene collettiva, si è creata con la nuova era la mente noosferica, la mente collettiva, la mente unica planetaria, la mente di Gaia. Il cyborg si dota di espansioni di memoria artificiali, si dota di strumenti tecnologici di realtà aumentata, di fatto si fonde con la macchina, con il mondo artefatto della tecnologia.
Il Gaiano amplia la propria coscienza ed il proprio potere aurico-percettivo sviluppando collegandosi, senza bisogno di fili, di alcun tipo di tecnologia, alla mente di Gaia e attraverso di essa va ancora oltre collegandosi alla mente solare, galattica, cosmica.
Il Gaiano diviene telepatico, diviene un canale, un’antenna vivente in grado di vivere in stretta simbiosi con esseri Galattici, con esseri che sono ovviamente Extraterrestri. Con esseri che sono non solo di terza dimensione, ma anche esseri più sottili multidimensionali, esseri di 4°,5°,6° e 7° dimensione. Trent’anni fa tutto ciò era Fantascienza. Oggi è realtà tangibile, nel caso dei cyborg è una realtà evidente perché è una realtà di terza dimensione, nel caso del Gaiano non è evidente, perché il Gaiano impara a percepire mondi più sottili, dimensioni ulteriori. I nostri sensi fisici sono stati creati per sperimentare la realtà tridimensionale, ma l’uomo possiede anche sensi sottili, la mente stessa, la coscienza sono essi stessi “sensi” sottili.
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