INTERVISTA AL PROF. JOSÉ ARGÜELLES
cura di Antonio Giacchetti,
Domanda: Prof. Argüelles, in Italia stiamo assistendo ad un revival Maya senza precedenti: la mostra di Palazzo Grassi a Venezia, il successo di iniziative editoriali collegate a vario titolo ai Maya e ad altre culture della Mesoamerica, ecc . Ma chi erano i Maya?
José Argüelles :Bisogna fare una distinzione tra i Maya archeologici, i Maya dell’antropologia, gli Indigeni Maya e i Maya galattici .
E occorre anche riconoscere la natura della mente e della civiltà che sono oggi così affascinate dai Maya, e che creano un ‘revival Maya’ a questo punto del proprio ciclo di sviluppo .
I Maya presentatici dall’archeologia sono in special modo affascinanti, e incarnano la nostra idea di “civiltà perduta”. La scoperta delle rovine di questa civiltà sul finire del secolo scorso ad opera degli esploratori americani Stephens e Catherwood destò grande sensazione . Geroglifici finemente scolpiti, piramidi e templi di pietra che facevano capolino tra il fitto fogliame della foresta – la gran parte dei quali abbandonata , chissà da quanti secoli….
Gli archeologi dell’ultima generazione tendono a liquidare l’idea dei Maya come un popolo pacifico e misticamente esaltato , giudicandola un vezzo romantico , e vedono nei misteriosi geroglifici nient’altro che la descrizione dei lignaggi di re e signori – egoisti ed arroganti, non meno delle loro controparti nel Vecchio Mondo ; ma nonostante ciò, la mistica Maya resta intatta .
L’essenza di tale mistica è nel tuttora inspiegato declino della civiltà “Maya Classica” , avvenuto attorno all’anno 830 d.C. , nonchè nei sistemi matematici e calendrici incredibilmente accurati, tanto da risultare superiori quanto a raffinatezza e ad elaborazione a quelli di tutte le altre civiltà – compresa la nostra .
Gli antropologi definiscono i Maya come una stirpe di Indiani d’America , che occupò l’area corrispondente all’odierno Messico e America Centrale attorno a 5-7.000 anni fa .
Diversamente dalle altre civiltà del Vecchio Mondo, e con l’eccezione della lavorazione di gioielli in oro ed argento, i Maya del Nuovo Mondo non svilupparono il loro orizzonte tecnologico al di là del livello dell’età della pietra .
La loro società agricola, basata sulla pianta del mais, era caratterizzata al contempo da realizzazioni artistiche ed intellettuali che ci lasciano esterrefatti ancora oggi.
I Maya entrano nella nostra storia nella loro fase tarda “Post-Classica”, quando gli invasori europei decimarono la loro società e perpetrarono un genocidio brutale della loro civiltà in nome di una religione “superiore” e della brama dell’oro .
Questo saccheggio senza precedenti di una civiltà ad opera di un’altra ha il suo punto culminante nel famoso autodafè del Vescovo de Landa, per ordine del quale nel 1562 furono dati alle fiamme a Izamal, nello Yucatan (Messico) , un gran numero di testi Maya , oltre a diverse sculture ed altre opere d’arte .
Gli eredi della gloriosa civiltà Maya sono gli Indigeni Maya dell’attuale Guatemala, e dello Yucatan e del Chiapas in Messico . Le basi della loro cultura sono sopravvissute . Ma ancora, dopo 400 anni di oppressione, i Maya sono costretti a lottare per i loro diritti, come tutte le popolazioni indigene del mondo . Basti pensare alla rivolta zapatista in Chiapas o alla guerra civile recentemente conclusasi in Guatemala, in cui migliaia di Maya hanno trovato la morte o sono stati imprigionati e torturati.
Le condizioni dei Maya del giorno d’oggi sono tutt’altro che romantiche ; cionondimeno, tra gli anziani Maya esistono ancora i “custodi del Giorno”, che tengono il conto sacro – ciò che rimane del sistema calendrico dei tempi antichi .
Il “computo sacro” , o Tzolkin, è la chiave per comprendere i “Maya galattici . Perchè i Maya tenevano così tanti calendari? Qual’era l’origine, quale lo scopo dello Tzolkin di 260 giorni, o computo sacro – la base che unifica l’elaborato sistema calendrico ? Il mio lavoro di ricerca e quello di altri, tra i quali Humbatz Men ed il suo maestro, Domingo Martinez Paredez, inducono a considerare i Maya come una come una razza di origini galattiche, se non geneticamente, almeno in termini di tipo e livello di conoscenze , codificate nell’architettura e nei glifi dell’Età Classica – ancora riconoscibili nei rituali e nell’analisi linguistica dei loro miti e della loro odierna filosofia .
Questo ci porta al punto dell’attuale fascino esercitato dai Maya sugli Europei e sulle civiltà industrializzate in genere, ed in particolare qui in Italia, dove ebbero origine le politiche che portarono sull’orlo dello sterminio le popolazioni Maya del XVI secolo.
Mi riferisco in particolare alla Dottrina della Scoperta di Papa Niccolò V (1452), editto papale che enunciava il dogma secondo cui un Cristiano che scoprisse una terra di proprietà di un non-Cristiano aveva il diritto di impossessarsi della sua terra.
E questo solo 40 anni prima che Cristoforo Colombo, un altro italiano di nascita, mettesse in pratica quella dottrina .
Ora, 500 anni dopo, abbiamo una civiltà basata sulla ragione e sullo sfruttamento industriale, culturalmente esausta, alla ricerca di qualcosa che possa esserle sfuggito, qualcosa che trascenda la ragione e che al tempo stesso rappresenti uno straordinario perfezionamento di mente ed arte.
E questi sono i Maya .
Domanda : Oggi rimaniamo ammirati di fronte alle realizzazioni di un popolo che solo fino a pochi anni fa consideravamo ‘primitivo’ . Nel suo best-seller internazionale, “Il Fattore Maya” (USA , 1987), appena uscito in Italia, lei afferma che esiste una Via Al di Là Della Tecnologia, e questa Via siamo noi.
Qual’è l’eredità che ci hanno lasciato i Maya ? Qual è il loro messaggio a noi uomini del III Millennio ?
José Argüelles: “Il Fattore Maya” presenta un’analisi della storia del ciclo della civiltà umana dal punto di vista Maya. Il Fattore Maya è il fattore tralasciato, sottovalutato, in relazione alla comprensione della nostra storia .
E’ evidente dappertutto : il corso imboccato dalla nostra storia va in direzione di una civiltà completamente tecnologica, basata sullo sfruttamento totale delle risorse naturali della Terra , con il conseguente inquinamento dell’ambiente naturale, noto con il termine scientifico di biosfera . Il motivo per cui la direzione che abbiamo preso è preoccupante è che non sembrano esserci altenative a noi note. La situazione definisce una crisi al tempo stesso morale e biosferica.
L’ottimismo tecnologico si rivela miope nel credere che si possa seguire questa direzione indefinitamente.
L’eredità Maya ci offre un’alternativa a questa folle corsa tecnologica all’ l’oblio, che ci tiene avvinti in un incantesimo .
L’equilibrio della Storia richiede che si consolidi un Nuovo Ordine Mondiale per poter salvare le specie e la biosfera dalla crisi portata dal Vecchio Ordine Mondiale .
Laddove il Vecchio Ordine Mondiale Babilonese ha creato l’incubo
tecnologico della civiltà moderna, c’è da aspettarsi che il Nuovo Ordine Mondiale Maya possa creare una via al di là della tecnologia . Ecco l’eredità ed il messaggio dei Maya :
“Prima che sia troppo tardi, oh umani di quella che pensate sia la Nave Spaziale Terra, (sappiate che) c’è una Via al di là della Tecnologia . Ma per apprendere questo cammino dovete uscire fuori dal tempo in cui siete e tornare al tempo della natura . L’eredità che vi lasciamo è il dono di quell’altro tempo che avete ignorato .
Questa conoscenza è codificata nel nostro calendario, chè è più di un mero conto dei giorni . Il nostro splendore deriva da una matematica superiore basata sul 20 e non sul 10, un sistema vigesimale e non decimale .
Vedete, l’essenza del tempo non è nella durata, computata in ore, minuti e secondi meccanici, che vi trascina nel vostro ‘futuro’ . Piuttosto, l’essenza del tempo è la sincronizzazione che voi conoscete vagamente come sincronicità, il cui strumento supremo è il vostro stesso biocomputer umano, con le sue venti dita fra mani e piedi, e tredici articolazioni principali .
Siete voi, oh umani, la via al di là della tecnologia – ma solo con la conoscenza giusta ! Ascoltate la nostra saggezza finchè potete : il tempo non è denaro, il tempo è arte ! Sì, la nostra eredità per voi è la scienza del tempo, la formidabile conoscenza che il tempo è la quarta dimensione !
Domanda : “The Mayan Factor” è stato pubblicato nel 1987 .
Qual’è stata l’evoluzione delle sue ricerche successive ?
José Argüelles: Dopo il successo de “Il Fattore Maya”, ho concentrato la mia attenzione sulla comprensione della base matematica del calendario Maya .
La mia ipotesi era lontana dalla prospettiva materialista antropologica – che il calendario Maya fosse uno strumento etnico , locale per determinare quando seminare : in realtà si trattava di un sistema universale di principii matematici che, essendo galattici quanto a natura ed origine, possono essere generalizzati e sistematizzati in modo tale da essere messi in relazione al corso della nostra attuale civiltà .
Un eriore corollario consiste nel fatto che i Maya ci hanno lasciato lo Tzolkin, il “calendario sacro” di 260 unità, come traccia matematica e scientifica da decifrare e comprendere in tutta la sua universalità . Mia moglie Lloydine ed io abbiamo cominciato le nostre ricerche sulla base di questo strumento e di questa ipotesi . La prima cosa da fare era vivere secondo i cicli del tempo così come furono misurati dal calendario Maya – cicli di tredici e di venti giorni . Sulla base di questi parametri, abbiamo identificato in seguito altri cicli, più grandi e più piccoli .
Nel giro di due anni riuscii a ridurre l’intero codice alla sua formula matematica pura, il codice 0-19 , amplificato dalla sequenza di quattro colori .
Era che il sistema del tempo non era lineare , bensì definito da una matrice radiale in cui il punto zero è il sempre-presente qui-ed-ora .
Quindi, poichè vivevamo in un mondo fenomenico dominato da – ed eravamo noi stessi modellati da – questi stessi principii, fummo in grado di fare la scoperta del principio delle frequenze temporali . Fu nel 1989 che, nel corso delle nostre ricerche, ci trovammo al Museo del tempo a Ginevra, in Svizzera .
Divenne immediatamente chiaro che esistono due frequenze temporali : la frequenza temporale artificiale e meccanica della civiltà del Vecchio Mondo, che si identifica nel 12:60, il calendario irregolare di dodici mesi e l’ora di sessanta minuti ; e la frequenza 13:20 del tempo naturale – 13 lune, 20 dita tra mani e piedi .
Questo fu l’inizio di un ciclo di sette anni cui diamo il nome di scoperta della Legge del Tempo .
La Legge del Tempo, fino ad allora sconosciuta, trovava un riscontro pragmatico immediato nel bisogno urgente di sostituire l’attuale standard temporale mondiale dei dodici mesi del calendario Gregoriano con la frequenza biologicamente corretta 13:20, il calendario di tredici lune di 28 giorni.
Abbiamo visto chiaramente che fino a quando gli esseri umani seguiranno la frequenza temporale 12:60 e resteranno immersi in essa, non solo essi non comprenderanno la Legge del Tempo, ma sono destinati ad una fine disastrosa, per la semplice ragione che la civiltà globale 12:60 segue un corso contro natura .
Il dogma del Calendario Gregoriano e l’incantesimo ipnotico sono così profondi che è stato solo grazie ai nostri sforzi consapevoli e alla nostra perseveranza che siamo riusciti ad attirare l’attenzione altrui sulla scoperta che la razza umana opera sulla base di un errore nel tempo .
Nel corso della decodificazione di tutti i principii matematici che sono alla base del calendario Maya , abbiamo scoperto che il sistema vigesimale era in realtà la matematica della quarta dimensione ; abbiamo pertanto sviluppato un set di ‘strumenti’ di apprendimento per consentire agli esseri umani di comprendere la quarta dimensione .
Stiamo parlando di
“Dreamspell, The Journey of Timeship Earth 2013” (attualmente in fase di preparazione in italiano, con il titolo “L’Incantesimo del Sogno – Il Viaggio della Nave del Tempo Terra 2013”) .
a Legge del Tempo, definita dalla formula T(E) = Art , dove L’Energia moltiplicata per il Tempo (frequenza 13:20) è uguale all’arte , non è uno scherzo . La prospettiva che la scoperta della Legge del Tempo ci consente è, in rapporto alla scienza odierna, l’equivalente di ciò che rappresentò la scoperta eliocentrica di Copernico, Keplero e Galileo per il geocentrismo della scolastica medievale.
Possiamo definire la nuova scoperta la visione dell’ universo come matrice radiale cronocentica quadridimensionale, in contrapposizione al modello prevalentemente accettato dell’universo lineare tridimensionale spaziocentrico originato da un “big bang” .
Domanda : Lei è stato in Italia due volte l’anno scorso .Come mai ?
José Argüelles: Come ho già detto, una volta fatta la scoperta delle frequenze temporali 12:60-13:20, era chiaro che il primo passo per tornare alla frequenza temporale naturale consisteva nel sostituire il sistema di misura del calendario Gregoriano, irregolare ed irrazionale, con quello biologicamente armonico del calendario delle Tredici Lune di 28 giorni .
Presto ci rendemmo conto che il radicamento del dogma del Calendario Gregoriano era così profondo, che perfino coloro che ritengono di avere un approccio scientifico al problema tendevano a rifiutare di prendere in considerazione l’idea che il calendario possa avere un qualsivoglia effetto sulla propria mente o coscienza ! La reazione di scienziati e di gente comune alla nostra scoperta e proposta è un esempio lampante di ciò che definiamo “presunzione occulta indiscussa” .
Per superare questa inerzia mentale istituzionalizzata, e per il fatto che la nostra scoperta si basa anche sul buonsenso, abbiamo dato vita al Movimento Mondiale di Pace per il Cambio al Calendario delle Tredici Lune, con l’obiettivo di dimostrare che la gente poteva essere sensibile alla nostra scoperta – quale che fosse il proprio background culturale .
Era il 1994 . Oggi esiste un Movimento in rapida crescita in Paesi culturalmente diversi come Germania o Giappone, Brasile o Messico.
Era inevitabile doversi confrontare con il Vaticano, che con l’editto di Papa Gregorio XIII autorizzò il calendario erroneo nel 1582 . A partire dal 1993 abbiamo incominciato a rivolgere appelli a Papa Giovanni Paolo II, ma non abbiamo avuto mai risposta .
Abbiamo fatto tutto il possibile, in buona fede, per coinvolgere il Vaticano ad appoggiare la nostra proposta di un cambio del calendario che possa essere il pretesto per un grande impegno globale per la pace e per il disarmo universale – il Piano Mondiale di Pace per il Cambio al Calendario delle Tredici Lune .
Sappiamo che il Papa ha pubblicamente riconosciuto che la Chiesa ha commesso errori in passato . Noi sentiamo che con la scoperta della Legge del Tempo, è arrivato il momento di relegare il calendaio Gregoriano nel dimenticatoio della storia .
Nell’estate del 1997 si è tenuto a Tokio il Primo Congresso della Legge del Tempo ed il Tribunale del Giorno del Giudizio , al quale partecipò attivamente un sacerdote cattolico ; ci rendemmo conto che era giunto il momento di investire direttamente il Vaticano del problema del cambio del calendario .
Abbiamo seguito tutti i canali diplomatici appropriati e ci siamo recati a Roma in compagnia di due avvocati brasiliani nei primi dieci giorni del nuovo anno, 1998 . Abbiamo incontrato varie personalità, tra cui Don Geraldo Agnelli – uno dei segretari del Papa – a cui abbiamo affidato l’intera documentazione sulla Proposta di Cambio del Calendario . In seguito incontrammo il Direttore dell’Osservatorio del Vaticano in Arizona , e poi ricevemmo una lettera di conferma dal Direttore della Pontificia Accademia delle Scienze, Rev. Joseph Pittau, che prendeva atto della scoperta della Legge del Tempo e della proposta di cambio di calendario . Nel corso delle nostre ricerche abbiamo scoperto che nel 1962, al termine del famoso Concilio Vaticano II, il Vaticano stesso aveva proposto una Riforma del Calendario . Poichè fummo consigliati di coinvolgere anche le Nazioni Unite nel progetto, abbiamo sottoposto la nostra proposta al Segretario Generale .
Siamo quindi tornati in Italia la scorsa estate per partecipare al Primo Concilio della Religione Universale, un Concilio Ecumenico per il consolidamento della Religione Universale sulla Terra, nonchè per celebrare il Nuovo Anno Maya Solare-Galattico e la costituzione del Movimento Mondiale di Pace per il Cambio al Calendario delle Tredici Lune in Italia , la patria del vecchio calendario .
Ma proprio quando sembrava che fossimo arrivati al dunque, il Vaticano ha fatto orecchie da mercante alle nostre petizioni . La causa che serviamo è di natura spirituale ; il messaggio del cambio di calendario , delle frequenze temporali e della Legge del Tempo è una prova spirituale : dal punto di vista spirituale, chi lo ascolta e la accetta è tra i giusti .
Chi lo nora non lo è .
Abbiamo notato che il Papa ha promulgato la sua 13° enciclica papale in occasione del 20° anniversario del suo insediamento – questo è il 13:20 ! – proprio il 16 Ottobre 1998, 416° anniversario del Calendario Gregoriano : uno scherzo cosmico molto interessante ; è un vero peccato, ma sembra che il Vaticano non abbia il senso dell’humor . Abbiamo rivolto un ultimo appello al Direttore della Pontificia Accademia delle Scienze, poichè Dio è grande nella sua misericordia, e chissà che qualcuno non possa risvegliarsi …
Domanda : Le incredibili conoscenze astronomiche e l’accuratezza dei sistemi di notazione e di calcolo permisero ai Maya di prevedere eventi astronomici ancora lontani del tempo con sorprendente precisione , come nel caso dell’eclissi totale di Sole su Città del Messico del 1991 .
Qual’è la sua opinione a proposito delle profezie sulla “fine del tempo”, che secondo i Maya si verificherà sul nostro pianeta nel Dicembre 2012 ?
José Argüelles : Ancor prima della pubblicazione de “Il Fattore Maya”, sono stato sempre attratto dalle profezie dei Maya, una tradizione incredibilmente ricca .”Il Fattore Maya” veniva pubblicato (negli USA) in coincidenza con il compimento della profezia dei Tredici Cieli e dei Nove Inferni nei giorni 16 e 17 Agosto 1987, un evento cui ho dato il nome di “Convergenza Armonica”. La profezia e l’evento consistono nell’annuncio all’umanità che era alle porte la fine del Grande Ciclo Maya, a meno di 25 anni di distanza .
In base a questa profezia, il mondo non finirà se 144.000 esseri umani si riuniranno nei luoghi sacri di tutto il mondo – e se gli esseri umani torneranno a vivere secondo i cicli della natura .
L’evento è stato osservato in tutto il mondo da un numero di persone superiore a 144.000 , ma per me il vero lavoro era appena iniziato, e consisteva nel trovare il modo per portare l’umanità ad abbandonare la civiltà del materialismo e a tornare a vivere in armonia con la natura .
Il Grande Ciclo Maya è la misura del ciclo della Storia , dal 3113 a.C. al 2012 d.C. E’ sistema di misura di tredici cicli di baktun, ognuno dei quali consta di 144.000 giorni, circa 394 anni . Il ciclo del tredicesimo baktun è cominciato nel 1618 , il tempo di Galileo – gli albori dell’istituzionalizzazione della frequenza temporale 12:60 .
E’ inquietante che i Maya conoscessero già il sistema di misura della Storia, ed il Grande Ciclo – tredici baktun di venti katun ciascuno – è un ordine frattale della tavola 13 x 20 dello Tzolkin , come ho dimostrato ne “Il Fattore Maya” . Sì, il 2012 potrebbe essere la “fine del tempo”, l’inferno in Terra per l’umanità – se non prendiamo coscienza della vera natura del tempo ; oppure, se l’umanità farà la scelta giusta, potrebbe essere l’alba di un autentico Paradiso in Terra .
Nel 1993 ho avuto il privilegio di decodificare la profezia finale del più grande enigma Maya : la tomba di Pacal Votan . Scoperta soltanto nel 1952 a Palenque, nel Chiapas (Messico) , questa tomba destò grande sensazione, trattandosi dell’unico sarcofago del genere mai trovato all’interno di una piramide del Nuovo Mondo .
La perta della tomba aveva del miracoloso : l’archeologo non avrebbe mai pensato di scavare ancora se non fosse stato per quella pietra – l’estremità del tubo parlante – che spuntava da uno strato di detriti sepolto da una lastra, sul pavimento del tempio che si trova in cima alla Piramide delle Iscrizioni .
Ci vollero tre anni prima che Alberto Ruz raggiungesse la tomba , il 15 Giugno 1952 ; come dichiarò in seguito, non avrebbe mai trovato la tomba se non fosse stato per lo “psicodotto”.
Questo tubo parlante è la fonte della profezia di Pacal Votan, Telektonon – il Tubo Parlante dello Spirito della Terra . Così come era toccato ad Alberto Ruz scoprire la tomba , toccava a me decodificare la profezia . Il miracolo della tomba e della sua profezia è questo : dalla data della consacrazione, nel 692, alla sua scoperta nel 1952 ci sono esattamente 1260 (12:60) anni. Dalla stessa data della consacrazione, 692, alla fine del Ciclo, nel 2012, ci sono esattamente 1320 (13:20) anni .
Avendo scoperto le frequenze temporali, ero in grado di decodificare e rivelare la profezia, Telektonon . Fondamentalmente tutto quello che dico è contenuto in questa profezia, secondo cui quelli tra il 1993 ed il 2000 sono i sette anni di profezia , ed è in questo periodo che l’umanità deve fare la scelta di tornare ai cicli naturali , tramite lo strumento del Calendario delle Tredici Lune .
Accettando e seguendo questo calendario, la telepatia universale sarà restituita alla specie umana, che avrà altri tredici anni per “prepararsi”.
Ma anche se il Vaticano , l’ONU e molti altri leaders mondiali hanno ricevuto la profezia senza agire di conseguenza, c’è sempre più gente che incomincia a seguire il nuovo calendario e a vivere nel nuovo tempo .
Questa civiltà non ha più tempo . Questo è il significato della crisi Y2K ( Year 2 K, anno 2000, NdT) . Confidiamo che durante il 1999 molti altri esseri umani possano abbracciare il nuovo calendario e che si rendano conto che non è possibile avere un nuovo millennio, una new age, se non si entra nel nuovo tempo, e che non è possibile avere un nuovo tempo senza lasciare il calendario che abbiamo tenuto nel vecchio tempo .
Il vecchio tempo finirà ben prima del 2012 ; quello che ci aspetta fino al 2012 è “rimettere in ordine il giardino”, ripristinare la nostra biosfera e cominciare a funzionare telepaticamente . Secondo la profezia, Telektonon, se riusciremo a rimettere a posto il giardino per il solstizio d’Inverno del 2012, nel giorno del Seme Galattico ( 26 Luglio) 2013 esperiremo una “sincronizzazione galattica”, il completamento di un ciclo di 26.000 anni e l’inizio di un altro. E saremo operativi nella quarta dimensione . La Terra non è una nave dello spazio, è una Nave del Tempo . Pensateci . ( Vedi allegato )
Domanda : Negli ultimi mesi si sono verificate nel cosmo gigantesche esplosioni, che hanno liberato una quantità enorme di energia e che hanno costretto gli astronomi a rivedere le stime correntemente accettate sull’età dell’universo . Cosa sta succedendo lassù ?
José Argüelles : Dal punto di vista della Legge del Tempo il punto non è quanto tempo fa siano avvenute queste esplosioni di raggi gamma , ma il fatto che noi le riceviamo ora .
La Legge del Tempo definisce l’universo centrato nel momento presente come l’ordine sicronico . Il significato degli eventi è in relazione al loro rapporto al momento presente .
Noi siamo già tra le stelle : il Sole è una stella, e noi stessi siamo fatti della stessa materia delle stelle . Tutte le stelle e la galassia stessa, come tutte le galassie, si evolvono da uno stato o condizione ad un altro. Esplosioni di raggi gamma segnalano che è giunto al termine uno stadio della nostra evoluzione, proprio come l’era dei dinosauri terminò nel Giurassico, circa 140 milioni di anni fa – ed un altro stadio sta per iniziare .
L’età della macchina è il punto culminante del ciclo della Storia . Abbiamo creato una temporanea tecnosfera planetaria che è come la placenta che circonda il feto. Secondo lo scienziato russo Vernadsky, recentemente scomparso, siamo ad un punto in cui la nostra biosfera si sta trasformando in noosfera , il feto che sta per vedere la luce .
La del Tempo studia questo processo in modo molto preciso, e libera la nostra coscienza dalla sua prigione tri-dimensionale, per consegnarla alla libertà e all’ordine sincronico della quarta dimensione . Vernadsky diceva che il nostro prossimo stadio evolutivo è l”Era Psicozoica”, cioè l’era della spiritualizzazione della vita . Vedete, i Maya avevano ragione : il nostro futuro è davvero una “via al di là della tecnologia” evolutivamente perfezionata !
allegato : fax inviato da José e Lloydine Argüelles al Direttore della Pontificia Accademia delle Scienze, in data 21 Ottobre 1998
Pregiato Reverendo Prof. Joseph Pittau , la Pace Universale sia con Lei !
In seguito alle numerose comunicazioni da noi indirizzatele in merito alla questione della Legge del Tempo e della Riforma del Calendario – che, secondo la Sua lettera del 3 Aprile 1998, sarebbe stata messa all’ordine del giorno della successiva riunione della Pontificia Accademia delle Scienze – ci prmettiamo in tutta umiltà di rivolgerle un ultimo appello a proposito di questo argomento urgente ed improcrastinabile .
Siamo convinti che i nostri punti di vista siano più convergenti di quanto possano sembrare .
Nella sua 13^ Enciclica Papale, “Fede e Ragione”, il Santo Padre dichiara : “Taluni scienziati, cui mancano punti di riferimento etici, corrono il rischio di mettere al centro dei loro studi qualcosa di diverso dalla persona umana e dalla vita umana nella sua totalità” .
Siamo completamente d’accordo con il Santo Padre su questo, come sulla Sua opinione su “quegli scienziati che, intravedendo l’opportunità del progresso tecnologico, sembrano cedere non solo alla logica del mercato, ma anche alla tentazione di un potere semi-divino sulla natura e perfino sull’essere umano”.
Queste valutazioni sono completamente in accordo con l’analisi della Legge del Tempo, che imputa all’intrappolamento della mente umana in un errore nel tempo, moralmente debilitante, la frammentazione della conoscenza e dell’intero spettro di argomenti quali l’ecologia, la pacifica coesistenza delle varie razze e tradizioni spirituali del mondo . L’analisi della Legge del Tempo pone il caos della vita moderna e l’esplosione dell’informazione in un contesto morale e spirituale .
La Legge del Tempo propone obiettivamente e concretamente di correggere questo errore nel tempo e di riconoscere l’importanza della scoperta scientifica della Legge stessa, in modo tale che Dio possa assumere il posto che a Lui spetta al centro della dimensione umana . Il primo passo verso l’elevazione del nostro senso dello scopo divino è costituito dalla Riforma del Calendario .
Questo è un punto che coinvolge inevitabilmente e direttamente la Santa Sede, agente e garante dello standard mondiale attualmente in vigore nel mondo, il Calendario Gregoriano . Di certo lei può essere d’aiuto, così come ci aspettiamo che lei faccia seguito alla sua lettera del 3 Aprile u.s. Nel numero in edicola il 20 Luglio 1998 il settimanale Newsweek aveva in copertina un titolo : LA SCIENZA TROVA DIO . Nell’articolo di fondo “Come gira il Cielo”, Kenneth L. Woodward scrive :”Ora, alla fine del millennio, scienza e religione incominciano a parlarsi – anche se nessuno è disposto a riconoscere l’autorità dell’altro .
Giovanni Paolo II si consulta con la Pontificia Accademia delle Scienze , i cui membri sono a maggioranza non-cattolica…”
Se questo è vero, come sembra esserlo, noi la imploriamo in buona fede di informare il Santo Padre della Legge del Tempo e della questione della Riforma del Calendario . Come filosofi della scienza, abbiamo preso in esame i presupposti non enunciati su cui poggiano tutte le moderne teorie scientifiche .
La Legge del Tempo è una scoperta totale, onnicomprensiva, che elimina il conflitto tra Scienza e Religione , Ragione e Fede . Non trarrà, lo stesso Santo Padre, un benessere balsamico dalla conoscenza di questa verità spirituale, che Lo aiuti a chiarificare la Sua visione in questi giorni catastrofici che segnano la fine di questo Secondo Millennio ?
In conclusione, vorremmo dimostrarle l’analisi complessiva che la Legge del Tempo ci fornisce riguardo all’ultima Enciclica del Santo Padre .
Occorre ricordare che la Legge del Tempo definisce il rapporto 13:20 come frequenza temporale corretta e naturale . La 13^ Enciclica Papale del Santo Padre è stata promulgata in occasione del 20° anniversario dellla Sua Elezione . Cominciamo col notare che queste coordinate coincidono con la frequenza temporale corretta 13:20 ; la data della 13^ Enciclica e del 20° anniversario dell’elezione del Papa – 16 Ottobre 1998 – coincide a sua volta con il 416° anniversario dell’introduzione del Calendario Gregoriano, istituito il 16 Ottobre 1582 da Papa Gregorio XIII . 416 anni rappresentano un ciclo di sincronizzazione divisibile per 13 : infatti, 32 x 16 = 416 ; 52 (4×13) x 8 = 416 ; 108 (8×13) x 4 = 416 . Dobbiamo quindi notare che 8 anni sincronizzano i cicli siderali e sinodici di Venere ; 32 anni sincronizzano i cicli siderali e sinodici di Marte .
Pertanto il rapporto tra i cicli di Venere, Marte e Giove è 1 : 4 : 52 , laddove 52 corrisponde al numero di Bode relativo all’orbita di Giove, oltrechè al numero di settimane in un anno.