Maya Galattici
I Maya, grandissimi e per certi versi unici conoscitori del tempo cosmico, per il cui computo facevano uso della matematica vigesimale, avevano ed hanno una visione della vita non solo terrestre, ma innanzitutto galattica, cosmica.
Una visione dove la vita unitaria del cosmo e tutti i fenomeni ad esso correlati sono sacri.
Il tempo è sacro (non può esser pagato), lo spazio è sacro (non può esser comprato), la matematica alla base di tempo e spazio, con i 20 numeri-simbolo (glifi) sono espressione divina, demiurgica.
I numeri definiscono e creano uno spazio geometrico, la forma del nostro mondo, relativa alla terza dimensione in cui viviamo; definiscono il tempo che a differenza dello spazio è relativo alla quarta dimensione ed è correlato al numero 13, cicli di 13 giorni, 13 mesi, 13 anni, fino ad arrivare a 13 baktun, ogni baktun composto da 144.000 giorni. Il tempo di 4° dimensione agisce poi sullo spazio-forma di 3° per creare i fenomeni nel tempo lineare, come noi lo sperimentiamo, basato sui concetti di passato, presente, futuro.
Tempo che per sua natura di 4° dimensione è, viceversa, sincronico. Tempo intessuto di eternità, un eterno presente che scendendo in 3° dimensione si fa ciclico e lineare.
Il centro della galassia, il punto centrale di una ruota, denominato dai Maya Unab-ku, è datore di cicli temporali cosmici. Cicli cosmici attraverso i quali si manifesta la vita, la coscienza. Il cosmo trasmette continuamente a tutta la galassia, e quindi anche alla Terra, a Gaia, informazioni. Siano esse di natura mentale (conoscenza), di natura genetica (modificazioni relative al Dna), informazioni di natura evolutiva armonico-spirituale.
Da questo centro Unab-ku, espressione demiurgica, si irradia continuamente un flusso di energia e di materia plasmatica, vettori di in-forma-azioni atte a plasmare la nostra galassia, il nostro mondo nei suoi aspetti sottili e grossolani.
I Maya galattici narrano attraverso antiche e precise profezie di una seconda creazione del mondo, alla fine del grande ciclo di 13 baktun avvenuto il 21-12-2012; di un passaggio dal 5° al 6° sole, momenti indicatori di tempi susseguentisi, ere, del nostro sole denominato Ahau. Ere basate sul dispiegarsi di un calendario intessuto di 20 glifi che si combinano con i 13 cicli temporali, un calendario sacro, lo Tzolkin, composto da 260 combinazioni, da 20×13=260 giorni.
In questo passaggio in questa nuova era solare e terrestre sta avvenendo un salto evolutivo dalla biosfera alla Noosfera. La Noosfera è la mente cosciente del nostro pianeta, della nostra prima madre Gaia, che è a tutti gli effetti un organismo vivente; come potrebbe un mondo non vivo donare la vita a profusione come fa lei?
La Noosfera è, altresì, l’insieme della mente di tutti gli esseri viventi ed anche, e soprattutto, degli esseri umani. Potremmo dire ogni testa di ogni essere umano è un neurone della mente di Gaia.
Miliardi di uomini, miliardi di neuroni interconnessi.
Fantascienza? No, tutt’altro, ogni giorno ognuno di noi può fare esperienza diretta della Noosfera.
Certo bisogna essere «attrezzati» e preparati per poterlo fare.
Soprattutto bisogna cambiare il paradigma vigente ed imperante che ci rende esseri separati.
Si dice, tante teste tante idee.
Il nuovo paradigma dice: «tante teste una sola testa, quella di Gaia».
Una sola mente, una sola visione collegata a quella che di fatto è un’unica coscienza, un’unica vita, un unico corpo, quello di Gaia.
Ogni creatura ad essa collegata è una cellula di questo super organismo cosmico.
Un aspetto frattale, un olone. Vi sono nelle dimensioni superiori del cosmo unità ed armonia,
che possono e debbono in-formare di sé la terza dimensione, la nostra.
Compito di ogni essere umano che sposi il nuovo paradigma, la cui prima e ovvia conseguenza è la convivenza pacifica, ha come compito ed obbiettivo quello di essere sempre più collegato alla Noosfera. Ha poi il compito e il piacere di trasformarsi in un canale ricettivo e trasmissivo da e verso la mente Unica, la Noosfera: di trasformarsi in un paladino di Gaia.
Oggi, grazie alla nascita della mente planetaria, grandi cose sono possibili, un link al futuro è possibile. Siamo debitori ai Maya Galattici di questa grande opportunità che ci viene offerta.
Per concludere diremmo ancora che la nascita della Noosfera rende possibile un collegamento al cosmo, uno scambio cosciente di informazioni con il nostro sistema solare, innanzitutto, e poi con altri sistemi stellari, di cui il principale è il sistema siriano.
La costellazione di Sirio con la sua stella principale, la «stella del cane», è secondo i Maya, e non solo, il punto Gerarchico principale nella nostra parte di Galassia denominata Velatropa 24.
Sirio a, Sirio b e Sirio c sono un sistema stellare a cui Gaia e l’umanità possono fare riferimento.
Sirio b in particolare rappresenta un punto di trasmissione verso di noi di primaria importanza.
Ulteriori semplici e sintetiche informazioni le potete trovare al riguardo nelle pagine dedicate a Valum Votan (Jorge Arguelles) e al calendario delle tredici lune di 28 giorni, strumento Maya per eccellenza in grado di guidarci nella nuova era in cui siamo entrati da 5 anni, nel 14° baktun. Un ciclo è finito un altro è cominciato.
A parte parleremo poi sinteticamente dei calendari Maya ed in particolare dello Tzolkin, calendario sacro.
Si organizzano Seminari sulla Legge del Tempo e Ordine Sincronico
per info potete scrivere a:
Condividi su Whatsapp